Buffi, sinuosi, misteriosi. Siamo onesti: i gatti sono delle creature estremamente affascinanti. Ma sapevi che nell’Antico Egitto erano considerati animali sacri? Ebbene sì, i gatti erano venerati come delle divinità.
Pare che ai nostri piccoli amici fossero attribuite delle qualità soprannaturali: dalla capacità di scacciare le energie negative, fino al potere guaritore e terapeutico.
Ma vediamo come il popolo egiziano è arrivato a divinizzare la figura di questo felino.
Gatto: da animale selvatico a divinità domestica
Circa 4.500-4000 anni fa, nel periodo dell’Antico Regno, gli antichi Egizi cominciarono ad avvicinare i gatti, allora animali selvatici, offrendogli del pesce per attirarli nelle loro case. I felini, forse grati per il cibo offerto (o più semplicemente per il loro istinto di predatori), cominciarono a dare la caccia a tutti gli ospiti sgraditi presenti nelle abitazioni dell’Antico Egitto: scorpioni, serpenti, ratti…
In breve tempo, i nostri amici a quattro zampe vennero proclamati protettori ufficiali di casa e si guadagnarono il rispetto e la riconoscenza di tutta la popolazione. I gatti acquisirono sempre più popolarità, fino a raggiungere una connotazione divina: cominciarono a comparire in molti dipinti e vennero rappresentati anche in statue destinate a monumenti funebri.
Gatti e divinità
Sono state varie le divinità associate a questo misterioso felino, per esempio la dea Mafdet o la dea Sekhmet, ma la più rappresentativa è sicuramente la dea Bastet. Raffigurata con il corpo di donna e la testa di gatto, Bastet era la protettrice dei gatti e di chi se ne occupava, così come della famiglia, della casa, dell’amore e della fertilità.
Per i seguaci di Bastet la vita di un micio valeva quanto una vita umana, se non di più. Era diffusa la credenza di un aldilà anche per i questi animali, perciò la loro morte veniva celebrata con un vero e proprio funerale. Inoltre, chi osava uccidere un gatto veniva ripagato con la stessa moneta.
Gatti come spirito guida
Forse oggi non sono venerati come delle divinità (non da tutti almeno), ma in alcuni Paesi i gatti continuano a ricoprire un ruolo importante.
In Cina e in Giappone questi felini sono considerati delle vere e proprie guide spirituali. Non per niente, proprio in Giappone è famosa la statuetta Maneki Neko, una gatto portafortuna che saluta lo spettatore e che tiene lontane le energie negative.
Noi e i gatti
“Ho vissuto con molti maestri zen ed erano tutti gatti” ha detto lo scrittore Eckhart Tolle. E come dargli torto? Magari i loro poteri sono solo leggenda, forse non sono dei perfetti custodi di casa. Ma fermati un attimo e osserva il tuo micio.
Guardalo mentre dorme appallottolato su sé stesso, osservalo mentre si stiracchia, ascoltalo quando fa le fusa. Non ti senti già meglio? Forse sono davvero creature magiche!
Se sei alla ricerca di un piccolo amico da venerare ti suggeriamo di consultare le nostre sezioni del sito Adottami e Adozioni a distanza. Tieni d’occhio anche la nostra pagina Facebook Tribù Animale Onlus, sempre aggiornata su tutte le novità dell’Associazione.